Durante la settimana trascorsa in ospedale nel
reparto neonatologia ho potuto attaccare Leo al seno poche volte, era così
piccino e mangiava così poco che faceva davvero fatica, il più delle volte non
ciucciava neanche e si addormentava. Ho trascorso quindi sette giorni alle
prese con il tiralatte. Arrivati a casa, in tutta tranquillità, abbiamo passato
una decina di giorni alternando il seno al latte artificiale fino a quando con
impegno, costanza e tanto amore siamo riusciti ad abbandonare completamente quest’ultimo
e il mio flusso si è regolarizzato in base alla richiesta di Leo.
Così siamo andati avanti fino ai suoi dieci mesi. Leonardo è sempre stato molto preciso
e puntuale, per i pasti aveva i suoi orari fissi: ha iniziato con otto in
24ore (fino al raggiungimento dei 3kg dovevo svegliarlo ogni tre ore) ed è passato
da solo prima a sette poi a sei al giorno.
Compiuti sei mesi e dieci giorni io sono rientrata al lavoro, fino al compimento del suo primo anno di vita sei ore e mezza, poi otto.
A cinque mesi in accordo con la pediatra ho deciso di
cominciare con lo svezzamento, con l’introduzione della pappa a pranzo.
Ho preferito iniziare a dargliela io piuttosto che
aspettare i suoi sei mesi e fargliela dare dalla nonna; non perché non mi
fidassi ma perché volevo essere appunto io ad affrontare insieme a lui questo
grande passo, con tutta la calma possibile.
Lo ammetto, con lo svezzamento sono stata davvero
fortunata: Leo non ha mai rifiutato una pappa, ha sempre mangiato più che
volentieri tutto ciò che gli proponevo, lasciando il piatto sempre vuoto!
Per l’inserimento dei diversi ingredienti ho seguito i
consigli della pediatra e il mio intuito di mamma, mi sono informata e
documentata e ad oggi, sono contenta di come mi sono mossa; certo qualche cosa
magari la modificherei ma, con il senno di poi siamo bravi tutti.
La prima pappa di Leo prevedeva:
brodo, passato di verdura, carne (prima liofilizzata poi omogeneizzata), crema di mais e
tapioca o crema di riso, olio, parmigiano. Nel giro di dieci giorni,
aggiungendo gradatamente i vari ingredienti Leo mangiava la sua pappa completa.
Dopo il pasto gli proponevo un po’ di frutta, mela o pera.
A sei mesi abbondanti abbiamo introdotto la cena: stessa
base del pranzo ma al posto della carne il formaggio. In questo caso non ho mai
comprato gli omogeneizzati. Leo mangiava
ricotta, robiola e crescenza. Abbiamo anche incrementato la gamma delle creme:
crema di farro, miglio, avena e semolino di grano. A mela e pera abbiamo
aggiunto nuova frutta e abbiamo iniziato anche con la pastina: dopo una breve
fase in cui Leo odiava i granellini abbiamo iniziato ad amare anche questa.
A sette mesi abbiamo provato il prosciutto cotto.
Anche in questo caso prodotto fresco, Gran Biscotto o Ferrarini.
A otto mesi il pesce e il pomodoro. Per quanto riguarda
il pesce all’inizio faceva un po’ fatica con quello fresco. Abbiamo provato per un breve lasso di tempo con gli omogeneizzati, per poi abbandonarli dopo un
mesetto.
A nove mesi i legumi. I legumi li ha sempre letteralmente
adorati.
A dieci mesi il tuorlo dell’uovo.
A undici mesi l’albume. In questo periodo ho
iniziato a dare a Leo la carne fresca, pollo, tacchino, vitello e manzo. La carne bianca la facevo bollire in brodo e poi gliela
frullavo. Con la carne rossa preparavo invece un simil ragù,
ovviamente senza grassi, senza soffritto. Un trito di verdure, carne e
pomodoro.
A undici mesi e mezzo ho iniziato con la pasta per
bambini. Devo ammettere che con questa ho avuto IO qualche difficoltà, avevo
una tremenda paura che si potesse strozzare. Mi sono però subito resa conto che
la paura era solo mia e che Leo era bravissimo.
Per quanto riguarda le crème, le pastine e gli
omogeneizzati ho sempre amato i prodotti Hipp e Alce nero.
Fino a quando sono rimasta a casa dal lavoro Leo ha
sempre preso il mio latte al mattino appena sveglio, a metà mattinata, al
pomeriggio e la notte.
Una volta rientrata al lavoro non riuscivo ovviamente ad
allattarlo a metà mattinata: faceva un piccolo spuntino con un po’ di frutta
(alternavo omogeneizzati a frutta fresca).
Quando non riuscivo ad allattarlo al pomeriggio per
merenda (capitava che magari lui aveva fame prima o io tardavo per qualche motivo) mangiava uno
yogurt bianco intero con frutta fresca e a volte un biscotto Plasmon. Verso gli
otto mesi ha iniziato a non volere più il seno per merenda; iniziava a restare attaccato ormai solo pochi minuti, sicuramente il flusso stava anche diminuendo.
Verso i nove mesi c’è stato un grande cambiamento: Leo ha
cominciato a svegliarsi tantissime volte la notte, a non voler più dormire nel
suo lettino, cercava il seno, non tanto per fame ma per coccola, due minuti e
si addormentava. Aveva bisogno del contatto con la sua mamma. L’ho assecondato
per un po’, lo ammetto, fino a quando fisicamente non ce l’ho più fatta.
Passavo le notti senza dormire e al mattino ero uno straccio. E anche lui era
ormai sempre più nervoso, il sonno continuamente interrotto non era di certo un
bene, anzi. Stava anche iniziando a posticipare sempre più l’orario del suo
risveglio e sempre più spesso non riuscivo ad allattarlo neanche per colazione.
Ormai di latte ne avevo ben poco, non riuscivo più a capire quanto ne bevesse. A dieci mesi compiuti siamo passati al latte
artificiale. Senza nessun problema, Leo non ha più cercato il seno. Se per lui è stato semplice, per me non lo è stato affatto, lo ammetto; l’ultima volta la ricordo ancora, l’ho fatto tra le
lacrime. Quando si svegliava la notte lo tenevo stretto a me, coccolandolo e
cullandolo, proponendogli un po’ di acqua o camomilla e lui piano piano si
addormentava. Fino a quando ha smesso di svegliarsi tante volte. Oggi che ha sedici
mesi, si sveglia al massimo una volta, a volte nemmeno una. Passati
all’artificiale Leo ha posticipato l’orario della colazione, aggiungendo i
biscotti al latte abbiamo eliminato lo spuntino di metà mattinata e anticipato un pochino
l’orario del pranzo.
Ho sempre cercato di alternare sia i
cereali, sia la verdura, sia la frutta, sia tutti gli altri ingredienti.
Una volta introdotto tutto, Leo mangiava ogni settimana
1-2 volte la carne, 2-3 volte il pesce, 2-3 volte il formaggio, 3-4 volte i
legumi, 1-2 volte il prosciutto cotto, 1 volta l’uovo: tutto sempre in abbinamento
ad un cereale e ad una verdura, sia per pranzo sia per cena. Frutta dopo pranzo
e a merenda.
Ho sempre cercato di non farlo pasticciare fuori pasto,
niente sale fino all’anno, niente succhi di frutta, niente zucchero, niente miele.
Fino a dodici mesi gli ho fatto assaggiare le nostre cose ben
poche volte e anche adesso che ha iniziato a condividere gran parte dei pasti
con noi, non gli faccio mangiare tutto.
L’anno scorso in estate gli ho dato un paio di volte il
gelato, in vacanza, ma il suo primo vero dolce è stato un assaggio della torta
del suo primo compleanno!!
Sono molto rigida
riguardo la sua alimentazione ma credo che per le grandi abbuffate abbia tutta
una vita davanti!