E sì, trovo anche il tempo di farmi la pulizia del viso, la
ceretta e la piega ai capelli.
E sì, quando esco di casa riesco a sistemarmi le
sopracciglia, a mettermi il correttore e un velo di blush.
Ma non sono una super mamma, non voglio esserlo e non mi
sento né superiore né inferiore a nessuno.
E no, non si tratta di competizione.
E sì, mio figlio si sporca come tutti i bambini, salta
sul letto e sul divano e quando gioca sparge giochi ovunque.
E sì, non ci crederete ma litigo anche con mio marito.
E no, non sono infallibile, ho anche io le mie debolezze
e i miei momenti dove vedo tutto nero, urlo, piango, mi lamento e dico che avrei
bisogno di una giornata di 48 ore.
Ma poi tutto passa.
Cerco di vedere in ogni cosa il lato positivo, per me il bicchiere è sempre mezzo pieno, alle chiacchiere preferisco i fatti, odio perdere tempo.
E non sopporto la disorganizzazione.
Non potrei mai alzarmi al mattino senza aver già deciso
cosa mangiare per cena.
Non potrei iniziare una settimana lavorativa senza aver
trascorso qualche ora del weekend a preparare verdure e altre cose “base” per i
pasti di Leonardo.
Non potrei mai andare a letto la sera senza aver
sistemato con Leo tutti i suoi giochi, spiegandogli che i lego vanno messi via
insieme ai lego, che la mela è più corretto che stia insieme al pomodoro nel
suo carrello della spesa e che i libri vanno sistemati uno accanto all’altro
nella libreria.
Non potrei mai comprare per cena un piatto pronto perché
“così faccio prima”.
E sì, è raro che a casa nostra finisca qualcosa senza che
ci sia una scorta in dispensa.
E sì, spesso esco di casa la mattina che ho già steso una
lavatrice e messo in ammollo una confezione di legumi.
E sì, dopo che Leo si addormenta riesco anche a scrivere
un post per il blog.
E sì, quando rientro a casa dal lavoro riesco a cucinare e allo stesso tempo a
giocare con Leo.
E no, non perché a casa abbiamo il Bimby.
Ma perché noi siamo fatti così, per noi è corretto così e Leo ci asseconda.
Il taglio della carota diventa “La storia della Signora Carota” e il buttare la basta nell’acqua bollente diventa “Il tuffo di Mr. Spaghetto”.
E no, non perché a casa abbiamo il Bimby.
Ma perché noi siamo fatti così, per noi è corretto così e Leo ci asseconda.
Il taglio della carota diventa “La storia della Signora Carota” e il buttare la basta nell’acqua bollente diventa “Il tuffo di Mr. Spaghetto”.
E no, non sono una maniaca del controllo.
Ovvio, non sempre tutto va come deve andare, i giorni
“no” esistono anche a casa nostra.
E no, quando capita non do di matto!
E no, a casa nostra non è “Dove c’è Barilla, c’è casa”.
“Come fai a fare tutto?”
Sembra la moda del momento, in fatto di frasi fatte.
Non sopporto quando mi viene posta questa domanda, non
tanto per la domanda in sé quanto per il tono con il quale spesso mi viene rivolta.
Nel 60% dei casi sono cinque parole e un punto interrogativo
che nascondono ben altro, perché l’interessato ti fa credere che è del tuo
stesso parere, che apprezza I tuoi consigli e via dicendo.. ma in realtà ti
considera solo una povera matta, senza preoccuparsi del fatto che magari per te
cercare di fare tutto in un certo modo, il tuo modo, è importante.
Il 25% dei casi comprende quelle persone che credono che
ti stai inventando tutto e che nella realtà non fai neanche la metà delle cose
delle quali parli.
Il restante 15% vorrebbe fare come fai tu, ma non
riuscendoci, invece che ascoltare i consigli e cercare di metterli in pratica,
minimizza, affermando di non essere interessato all’argomento in questione.
Della serie, quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba.
Poi ci sono le persone che invece mi piacciono da morire,
che non per forza sono quelle che la pensano come me; sono quelle persone
aperte al dialogo, quelle con cui riesci a confrontarti, quelle che ti chiedono
e ti danno consigli, che ti fanno domande curiose, quelle che se vogliono
rivolgerti una critica lo fanno in maniera costruttiva.
Perché quello che è giusto per me può ovviamente essere sbagliato per altri, non ho di certo la presunzione di affermare che chi non condivide il mio modo di pensare ed agire sbaglia.
Perché quello che è giusto per me può ovviamente essere sbagliato per altri, non ho di certo la presunzione di affermare che chi non condivide il mio modo di pensare ed agire sbaglia.
Vorrei solo, a volte, non essere costretta a mordermi la
lingua onde evitare che le mie parole vengano travisate e che passi un concetto
sbagliato.
So che ogni famiglia è un caso a sé, so bene che esistono
situazioni diverse, ambienti diversi, caratteri diversi, circostanze diverse.
Io accetto tutto e tutti, sono per il vivi e lascia
vivere.
Gradirei solo lo stesso trattamento.
Potresti darci qualche consiglio pratico per riuscire a gestire meglio il nostro tempo da mamme lavoratrici... tipo come strutturi la tua giornata/settimana per fare tutto quello che c'e' da fare! O che preparazioni base fai per Leo durante il week-end!
RispondiEliminaCiao! Certo, con piacere.. a Maggio ho scritto un post su come ci siamo organizzati in casa dopo il mio rientro al lavoro ma andrebbe aggiornato; cerco sempre di migliorarmi sperimentando nuove soluzioni in tema di organizzazione. Grazie per le idee, scriverò sicuramente qualcosa prossimamente :)
Elimina