venerdì 14 luglio 2017

Pensieri confusi - Semplicemente Luana

Quando ho deciso di aprire un blog l’ho fatto soprattutto per dar sfogo ai mille pensieri che girano e rigirano nella mia testa.
Ogni volta va a finire però che i post personali rimangono in bozze.
È così da aprile.
Ma in fondo è così da sempre.
E’ difficile cercare di capirmi, permetto a poche persone di leggermi dentro.
E sbaglio lo so, eccome se lo so.
Fin da quando ho scoperto di aspettare Leo ho iniziato a sperare che tra tutti i lati del mio carattere non prendesse da me proprio questo.
Ma poi la vita va come deve andare e non sempre ci accontenta.
E ogni volta che guardo Leo, ogni volta che guardo le sue espressioni corrucciate, mi tornano in mente tutte le volte che da piccola le persone mi chiedevano se fossi arrabbiata.
Spesso accade ancora oggi.
Probabilmente tutti se lo chiedono ma ovviamente viene più semplice porre determinate domande a un bambino piuttosto che ad un adulto.
No, non lo ero e non lo sono!
No, non ero infelice e non lo sono!
No, non ero triste e non lo sono!
E no non ce l’avevo e non ce l’ho con il mondo intero!

Era ed è semplicemente la mia espressione e il mio modo di fare.
Probabilmente sbagliato, anzi quasi sicuramente. Lo so.
Ma sono io e cercare di cambiare è impossibile.
Da quando sono diventata mamma devo ammettere però che ho cercato di sforzarmi, di fare dei piccoli passetti in avanti.
Ed ho cercato di farlo soprattutto per Leo.
Cerco di farlo ogni volta che lo spingo a giocare con gli altri bambini, cerco di farlo ogni volta che gli chiedo di sorridere mentre gli scatto una fotografia, cerco di farlo ogni volta che gli dico di salutare qualcuno.
E ogni volta, puntualmente, mi rimbombano nella testa le parola di mia mamma “Luana, guardami, sorridi”, “Luana, vai a giocare con gli altri bimbi”, “Luana, saluta”.
Perché poi io, con gli altri bimbi, non è che non volessi giocarci.
Non so bene cosa mi bloccasse in realtà.
Sto bene da sola questo è vero, ma sto bene anche con gli altri.
Non con tutti, con le persone giuste.
Giuste per me.
Alla confusione ho sempre preferito la tranquillità.
Amo osservare.
Alle uscite spesso ho preferito un film sul divano o un buon libro.
Capisco però che giustamente poi la gente non ti aspetta all’infinito, non aspetta i tuoi tempi perché adesso tu stai bene da sola.
E mi spiace che Leo abbia ereditato da me tutto questo.
Perchè sì, certo, è ancora piccolo.
Ma quando lo vedo giocare con i suoi giochini da solo, rivedo me stessa.
E anche se so che è un bambino sereno e felice, proprio come lo ero io già non sopporto ogni volta che gli chiedono “sei arrabbiato?

Nessun commento:

Posta un commento

Svezzamento tradizionale oppure autosvezzamento?

  Come tre anni fa con Leonardo non ho avuto grossi dubbi sulla strada da intraprendere con Ginevra: svezzamento tradizionale "c...